Nonostante la sua dimensione modesta, Civita di Bagnoregio attira visitatori da tutto il mondo. Ma il suo destino è sospeso proprio come il ponte che la collega.
Nel cuore della pittoresca campagna laziale, sospesa tra cielo e terra, si erge Civita di Bagnoregio, un borgo antico avvolto dalla magia del tempo. Questo gioiello architettonico, conosciuto anche come “La Città Che Muore,” ha catturato l’immaginazione di coloro che lo visitano, offrendo un viaggio attraverso secoli di storia e cultura.
Civita di Bagnoregio, centro in provincia di Viterbo, ha una storia antichissima, risalente a circa 2500 anni fa, fondata dagli Etruschi. A seguito del drammatico terremoto avvenuto nel 1695, Civita iniziò a spopolarsi ed i successivi sismi contribuirono al completo isolamento del borgo
La grande Porta di Santa Maria permette di addentrarsi tra i vicoli del paese. Le strette strade lastricate e gli edifici in pietra conferiscono a Civita di Bagnoregio un’atmosfera fiabesca. La Chiesa di San Donato, con la sua facciata gotica, domina la piazza centrale, mentre i vicoli tortuosi invitano i visitatori a esplorare gli angoli più nascosti del borgo. Da non perdere, poi, il Palazzo Vescovile, la casa natale di San Bonaventura e la grotta a lui dedicata. Ogni pietra racconta una storia, e ogni arco svela la maestria degli artigiani che hanno plasmato questo luogo unico.
La vita quotidiana a Civita si svolge al ritmo lento delle tradizioni secolari. I residenti locali, pochi ma devoti, lavorano per mantenere vive le usanze, celebrando feste religiose e eventi che uniscono la comunità in un abbraccio caloroso.
Il borgo che rischia di scomparire
Nonostante la sua dimensione modesta, Civita di Bagnoregio attira visitatori da tutto il mondo. L’esperienza di camminare tra gli stretti vicoli e godere della vista panoramica sulla valle sottostante è un viaggio nel passato che rimane impresso nella memoria di chiunque lo viva.
Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo medievale situato su una collina di tufo, raggiungibile solo a piedi attraverso un ponte pedonale che collega la città al mondo esterno. Questo isolamento ha contribuito a preservare l’autenticità del luogo, offrendo ai visitatori un viaggio nel passato, lontano dalle frenetiche sfide della modernità.
Il soprannome “La Città Che Muore” non è casuale. La fragilità del tufo su cui è costruita Civita ha causato il progressivo crollo di parti del borgo nel corso dei secoli, per via degli agenti atmosferici. Difatti, la vallata circostante è costellata da quelli che prendono il nome di calanchi. Questo fenomeno geomorfologico è caratterizzato da solchi nel terreno argilloso causati dal defluire delle acque che, di volta in volta, portano via porzioni di materiale.
Tante le frane che hanno interessato il suo territorio. Tuttavia, gli sforzi di conservazione e il costante afflusso di visitatori hanno contribuito a sostenere la città e a preservarla per le generazioni future. Ma i rischi continuano a minacciare questo gioiello. Oggi, Civita di Bagnoregio è abitata appena da poche decine di abitanti.
