Forse non lo sapevi, ma c’è una ragione ben precisa per cui la caffeina non fa nessun effetto su certe persone. La scoperta.
Il caffè è una di quelle tradizioni che non possono mai mancare nell’inizio delle nostre giornate. Tutti conoscono le proprietà e benefici di una buona tazza di caffè, ma non si tratta solamente di questo.
Il momento del caffè è un vero e proprio spazio temporale da dedicare a se stessi e che ha una simbologia davvero vasta. Può rappresentare un momento da soli con se stessi, da dedicare alla riflessione e alla contemplazione, oppure può essere dedicato all’accompagnamento di un buon libro.
Un caffè può anche essere l’emblema di un incontro tra amiche o amici, oppure un primo appuntamento per rompere il ghiaccio.
Che lo si gusti da soli o in compagnia, certamente, l’idea è quella di una pausa rigenerante e ricaricante. Il caffè è associato a energia e ricarica: proprio per questo motivo, la mattina, dopo una notte di riposo, rappresenta l’inizio della giornata.
Eppure, vi sono coloro che giurano di non sentirne alcun beneficio, come se il caffè per loro non avesse alcun effetto. La spiegazione di questo fenomeno sta nella scienza, che spiega il motivo per cui alcune persone non subiscono nessun effetto dal bere caffè.
La risposta sarebbe tutta nei geni: alcune persone non subirebbero davvero nessun effetto ricaricante, grazie a una buona tazza di caffè.
Ci sono persone che ricevono una bella ricarica grazie alla caffeina, addirittura alcuni si bevono una tazzina di caffè alla sera e rischiano di passare la notte insonni. Altri, invece, pur bevendo una tazza di caffè a mezzanotte, il minuto successivo sarebbero già tra le braccia di Morfeo.
La risposta del nostro corpo al caffè sta scritta nei geni. La scienza spiega che tutto dipenderebbe da un gene, chiamato CYP1A2, che controlla l’enzima CYP1A2. Proprio quest’ultimo ha la funzione di scomporre la caffeina nel nostro corpo.
La differenza sta nella variante di questo gene e, proprio in base alla variante, il nostro organismo è in grado di metabolizzare più o meno velocemente l’apporto di caffeina.
Quasi la metà della popolazione riuscirebbe a metabolizzare velocemente la caffeina, grazie a due copie della variante “veloce” del gene CYP1A2. Il 40% delle persone, invece, disporrebbe di una sola copia di questa variante.
Mentre coloro che non riescono a metabolizzare velocemente la caffeina, ovvero il 10% della popolazione, non disporrebbe di alcuna copia del gene CYP1A2.
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