Per scongiurare il rischio botulino è importante essere a conoscenza di una serie di informazioni che aiutano ad evitare lo sviluppo nei cibi.
E’ importante fare attenzione al rischio botulino in cucina poiché può condurre a conseguenze anche molto serie sulla salute. Il botulismo alimentare infatti è una malattia poco conosciuta di cui è bene essere a conoscenza per evitare di andare incontro a rischi gravissimi, tra cui la morte.
In primis è fondamentale fare attenzione alle contaminazioni alimentari che si possono verificare soprattutto nel caso delle conserve alimentari. Queste, difatti, devono essere preparate in maniera corretta tenendo conto delle linee guida diramate dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Rischio botulino, come evitarne lo sviluppo
Come accennato sopra, il rischio botulino riguarda anzitutto gli alimenti vegetali conservati all’interno di olio o acqua. Fabrizio Anniballi, esperto del Centro nazionale di riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, ha voluto sottolineare i rischi derivanti dall’esposizione a questa tipologia di veleno. Basti pensare infatti che un solo grammo potrebbe causare la morte di più di 10mila persone.
Di conseguenza, è bene essere a conoscenza di quelle che sono le linee guida da rispettare quando si preparano le conserve alimentari. Tanto per cominciare, bisogna evitare di aggiungere troppo sale all’interno della salamoia come anche troppo zucchero all’interno delle confetture. L’esperto ha spiegato che bisognerebbe assumere buone abitudini alimentari, prestando attenzione piuttosto a come si prepara un alimento.
A tal proposito, gli alimenti interessati dal rischio botulino sono diversi e per questo è bene sapere quali sono. In particolare, bisogna fare attenzione a:
- gelati,
- surgelati,
- conserve acidificate,
- marmellate,
- confetture,
- semi-conserve marinate,
- cibi in salamoia.
In generale dunque sono da considerare potenzialmente pericolosi gli alimenti conservati sott’olio, le zuppe, i minestroni come anche le verdure in acqua. Spesso e volentieri, il rischio maggiore è rappresentato da una conservazione errata. Può capitare infatti di preparare le conserve e di consumarle dopo molto tempo, magari vicino a fonti di calore che a conti fatti favoriscono la contaminazione da botulino.
L’esperto, in questo caso, ha voluto anche sottolineare l’importanza di riconoscere i sintomi che possono sorgere in caso di intossicazione. In genere, i più comuni sono nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, difficoltà nella deglutizione, secchezza della bocca e così via. Nei casi più gravi si può andare incontro ad un’insufficienza respiratoria come anche alla morte. Va detto che i sintomi possono comparire anche a distanza di molte ore dalla contaminazione, talvolta anche dopo una settimana.
In caso di intervento tempestivo possibile limitare le conseguenze della malattia e arrivare ad una completa ripresa, anche se lunga.