Andare a teatro è l’attività preferita di alcune persone, le quali sono diventate la minoranza, perché sempre meno si va a vedere spettacoli.
La scienza che studia la storia del teatro tende ad utilizzare una data per determinare l’origine della nascita del teatro, come lo intendiamo noi oggi, nello stile classico, dell’Atene del V secolo a.C. Tuttavia, molte rappresentazioni, legate a culti o a riti propiziatori, venivano attuate anche nei popoli primitivi, sebbene oggi sia molto difficile realizzarne una descrizione realistica.
La nascita del teatro vede, alle sue origini, in ogni continente, una base spirituale e religiosa, mentre il teatro occidentale, si è distaccato dall’elemento religioso originario, mantenendone comunque gli elementi caratterizzanti. Solo recentemente si è approfondito l’aspetto del rito, per comprendere le differenti tradizioni culturali nel teatro, con lo studio dell’antropologia teatrale.
Con questa introduzione abbiamo voluto far comprendere da quanto tempo la gente si occupa di rappresentare e di vedere rappresentazioni. José Ortega Y Gasset, nel suo saggio Idee del Teatro, ha specificato che a teatro si va per vedere e per essere visti, riferendosi al ruolo attivo dell’attore e a quello passivo dello spettatore. Nonostante il teatro abbia avuto un grandissimo successo e un seguito continuo e costante, ultimamente sempre meno gente di accosta al teatro, mentre chi era solito partecipare a spettacoli attualmente vi si reca molto di meno. Ma cos’è cambiato? Come mai?
Teatro: sempre meno gente si avvicina a questa forma d’arte rappresentativa
I teatri iniziano ad essere sempre più vuoti, subendo uno spopolamento micidiale, che manda in crisi il settore; una situazione di questo genere non è mai esistita nel corso della storia. C’è chi da la colpa alla pandemia da Covid 19, ma se si rimane sinceri con gli altri e con sé stessi si ammette che, per quanto le restrizioni della pandemia possano aver influito, la loro incidenza è davvero minima. Ma allora quali sono le motivazioni che spingono gli italiani, ma non solo, ad allontanarsi dal teatro? Andiamole ad analizzare, in modo da comprendere le cause del conseguente abbandono dei teatri.
Inizialmente, la rappresentazione che gli attori, e tutti gli altri che lavoravano allo spettacolo, mettevano in scena era destinata ad un pubblico vasto, specialmente la commedia, mentre la tragedia era riservata ad un pubblico un po’ più di nicchia, più colto. Tuttavia, il pubblico della commedia non aveva distinzioni di ceto e molto spesso gli spettacoli avevano lo scopo di educare la comunità, mettendo in scena storie di vita quotidiana, dove il pubblico poteva rivedersi nei personaggi.
Oggi questa idea è svanita. Innanzitutto, non c’è distinzione di pubblico tra generi diversi di rappresentazione, eppure, chi è estraneo al mondo teatrale, ne ha una considerazione errata, credendo che il teatro sia solo per gli snob altolocati, come se fosse un club riservato ad alcuni individui della società. Questa idea è completamente falsa ed errata. Il teatro è aperto a tutti, non fa distinzioni, non pone limiti e non tutti i biglietti per le opere teatrali hanno dei prezzi allucinanti.
Teatri deserti: colpa della mancanza di comunicazione?
La seconda causa che allontana la gente dal teatro è la mancanza di comunicazione. Quando si decide di andare al cinema, per guardare un film o di recarsi ad un evento, lo si fa, perché si è vista una locandina, la pubblicità, il trailer e così via. Con il teatro, non sempre funziona così. Per quanto riguarda rappresentazione e opere già affermate e celebri, avendo dietro un bel budget, si spendono soldi per sponsorizzare lo spettacolo e pubblicizzarlo, in modo da attirare gente.
Tuttavia, moltissime compagnie teatrali amatoriali, non possiedono un fondo cassa molto alto, perciò diventa complicato riuscire a far conoscere nel modo adeguato il proprio show, né tantomeno si riesce a realizzare la giusta pubblicità. In questi casi, parte un passaparola o dei flyer, che purtroppo girano sempre tra lo stesso gruppo di persone, mentre, altre volte, si viene a conoscenza della messa in scena di un’opera, grazie all’avvertimento da parte di un insegnante, che sia di teatro o altre materie.
Infine, la terza e ultima causa che provoca l’allontanamento delle persone dal teatro, è la modalità di pagamento, ma anche il costo. Molti tra gli spettacoli di cui nessuno viene a conoscenza, per i motivi esplicitati sopra, sono quelli che hanno dei prezzi più accessibili, mentre le rappresentazioni che prevedono pubblicità in televisione, in radio, con poster per i muri delle città e sugli autobus, solitamente, hanno dei costi abbastanza elevati, ma non sempre.
Crisi del teatro: come uscirne?
È giusto ribadire che ormai, anche il cinema viene dimenticato, a causa dei prezzi dei biglietti sempre più alti e la nascita di piattaforme streaming come Netflix, Disney + e Prime Video, in cui possiamo fare degli abbonamenti a prezzi stracciati; ma si possono fare abbonamenti anche a teatro? Sì e no, ovvero, gli studenti hanno diritto a degli abbonamento e agevolazioni per le entrate a teatro, ma non obbligatoriamente a tutti gli spettacoli e, spesso, non sono disponibili online, dunque bisogna recarsi fisicamente per richiederle. Oltre tutto ciò, capita spesso che per andare a vedere un determinato spettacolo teatrale, bisogna acquistare i tickets con largo anticipo, alle volte anche mesi prima.
Queste tre cause che abbiamo elencato potrebbero essere facilmente risolvibili, se solo qualcuno si impegnasse a farlo. Non sono veri e propri drammi, sistemare e migliorare questa organizzazione, partendo dalle piccole cose, come l’avere più comunicazione, far girare di più la voce sulle rappresentazioni da andare a vedere, fare pubblicità per mostrare agli studenti le loro agevolazioni, sono accortezze possibili da fare. Il teatro è molto importante nella vita, viene utilizzato anche come terapia e, in Italia, non gli diamo la giusta importanza.
All’estero esistono università pubbliche che hanno corsi di laurea, molto seri, riguardanti solamente il teatro, mentre qui, sì, abbiamo il DAMS, ma non esiste un corso di laura solo ed esclusivamente dedicato al teatro, alle sue forme, al suo marketing, management e tutto ciò che gira attorno alla realizzazione di uno spettacolo, se non in alcune scuole private, le cui tasse sono inaccessibili.