L’artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni e quando diventa invalidante, l’INPS la riconosce come invalidità civile.
In Italia il 30% della popolazione soffre di artrosi, con una maggiore incidenza tra donne e persone anziane. Per quanto sia una patologia alquanto comune, è bene sapere che in base alla gravità, è possibile ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. Tuttavia, per poter usufruire dei diversi benefici, sarà compito di una commissione medica di riconoscere e accettare la gravità.
L’artrosi, infatti, non è tutta uguale. Alcune si presentano in forma lieve, altre sono indubbiamente più invalidanti. Per ottenere il minimo del beneficio, bisogna essere riconosciuti almeno al 33%, ossia a una riduzione permanente di almeno un terzo della propria capacità lavorativa. I benefici che si possono ottenere, dipendono dalla percentuale di invalidità riconosciuta.
Invalidità civile per artrosi: in quali casi e i benefici
Coloro che vengono accertati come invalidi al 100%, oltre agli altri benefici, viene riconosciuta anche l’indennità di accompagnamento: questo in caso di incapacità a camminare in autonomia o di necessità di compagnia costante. Coloro che invece ottengono una percentuale tra il 74 e il 99%, possono ottenere un supporto economico, nonché i benefici tra cui ausili e protesi gratuite; esenzione parziale o totale dal pagamento del ticket sanitario per tutte le prestazioni mediche a seconda del grado di invalidità e agevolazioni per le graduatorie delle case popolari e per il canone telefonico.
Tra le forme di invalidità che causano una maggiore compromissione troviamo: artrosi poli distrettuale (colpisce più articolazioni), spondiloartrosi (che interessa la colonna vertebrale), artrosi dell’anca avanzata, artrosi del ginocchio avanzata e artrosi delle mani. Ovviamente, come detto in precedenza, la gravità dipende dall’intensità della patologia. Le condizioni sopra indicate vengono riconosciute come invalidanti perché possono causare perdita di cartilagine articolare, deformità articolare, osteofiti (escrescenze ossee), maggiore infiammazione dell’articolazione e, l’artrosi dell’anca e il ginocchio che possono essere la causa di una importante limitazione della mobilità e della funzionalità.
In sintesi, l’artrosi è una vera e propria patologia degenerativa che viene riconosciuta come invalidità civile dall’INPS in base alla gravità. Ogni percentuale ha diversi benefici, indipendentemente dal proprio reddito ISEE:
- 100%: si ottiene la pensione di invalidità, ed eventualmente, l’indennità di accompagnamento;
- tra il 74% e il 99%: in aggiunta alle condizioni di disagio economico, si può ottenere anche l’assegno di invalidità;
- 67%: esenzione parziale o totale dal pagamento del ticket sanitario per visite, esami, cure ed eventuale riabilitazione;
- 50%: si ottiene il congedo straordinario per le terapie mediche ed
eventuali agevolazioni sul canone telefonico in base al proprio reddito; - 46%: iscrizione al collocamento e aiuto, nonché inserimento nel rapporto lavorativo più idoneo;
- 34%: prestazioni mediche, socio-assistenziale, protesi ortopediche e ausili gratuiti.