L’immunologo Francesco Le Foche è stato pestato all’interno del suo studio: nessuno lo avrebbe immaginato. Come è successo?
I casi di aggressione in Italia non sono pochi. A volte possono succedere quando meno ce lo aspettiamo, motivo per cui è importante fare attenzione ad alcuni aspetti. Se una persona si rivolge a noi con un fare aggressivo, è meglio prepararsi ed allontanarsi il prima possibile. Questa regola non può essere applicata in tutti i casi purtroppo.
Francesco Le Foche, un immunologo romano di 65 anni, è stato vittima di una situazione terribile. Il medico è uno dei primi ad essersi impegnato nella battaglia contro il Covid-19. Dichiarò fin da subito la gravità del virus e la sua probabile espansione, che come abbiamo visto ha messo in pericolo tutti quanti noi. Inoltre fu anche l’autore di un libro molto famoso in cui affermava che il Covid-19 sarebbe stato sconfitto.
Viene aggredito nel suo studio, Francesco Le Foche ricoverato in ospedale: le condizioni di salute
Nonostante il suo animo gentile e il supporto verso l’umanità, qualcuno lo ha aggredito senza rimorso. È stato massacrato di botte nel suo studio medico da un pregiudicato, che era convinto avesse una malattia infettiva alla colonna vertebrale. Francesco Le Foche è ricoverato in prognosi riservata al policlinico Umberto I con diverse fratture al volto. In particolar modo delle ossa nasali e dell’orbita oculare sinistra.
L’uomo, secondo la ricostruzione della polizia, si è alterato ed è entrato di scatto nello studio medico. Poi lo ha colpito ripetutamente al volto senza tregua. La segreteria e alcuni pazienti, però, sono intervenuti per bloccarlo e chiamare le forze dell’ordine. In questo modo hanno evitato quello che poteva diventare un omicidio.
La polizia è arrivata poco dopo ed ha arrestato il pregiudicato con l’accusa di tentato omicidio. Francesco Le Foche non è in pericolo di vita per fortuna, e la presenza di alcune persone è stato importante. Non si sa che cosa sarebbe successo se fosse stato da solo nello studio medico. Per fortuna non è una eventualità di cui bisogna preoccuparsi ormai.